Villa Giuliana
La Cappella del Cristo Nero
nel Duomo di Santa Maria La Nuova a Licata
Da Relais Villa Giuliana è possibile raggiungere uno dei più caratteristici luoghi di Licata la Cappella del Cristo Nero.
A Licata, il Duomo di Santa Maria La Nuova, risalente all’epoca rinascimentale, conserva al suo interno una cappella con un Crocifisso in legno del XV secolo. Lo stile è tipicamente Barocco, contornato da elementi di pregio, quali la copertura in oro zecchino e le decorazioni, oltre che il lavoro ad intarsio. Quest’opera è chiamata anche “Cristo Nero” perché la leggenda narra che fu dato alle fiamme dai turchi durante un'invasione ma il crocifisso uscì miracolosamente indenne dal fuoco e assunse il colore nero a causa del fumo. La Cappella del Cristo Nero fu costruita dai fedeli come segno di devozione per il “miracolo” del crocifisso.
Oggi sappiamo che il crocifisso (realizzato dai fratelli Matinali) è nero per una tendenza artistica dell’epoca ma secondo la storia tramandata per secoli, nel luglio del 1553, una flotta di 104 navi composta da turchi e francesi riuscì ad invadere Licata. Vi furono i morti e deportati, la città fu saccheggiata e data alle fiamme. Anche la chiesa di Santa Maria La Nova (la Chiesa Madre), fu piegata da questo tragico evento. Il crocifisso in legno presente nella chiesa e risalente alla seconda metà del XV secolo non fu distrutto dal rogo ma ne rimase solamente annerito.
A Licata, il Duomo di Santa Maria La Nuova, risalente all’epoca rinascimentale, conserva al suo interno una cappella con un Crocifisso in legno del XV secolo. Lo stile è tipicamente Barocco, contornato da elementi di pregio, quali la copertura in oro zecchino e le decorazioni, oltre che il lavoro ad intarsio. Quest’opera è chiamata anche “Cristo Nero” perché la leggenda narra che fu dato alle fiamme dai turchi durante un'invasione ma il crocifisso uscì miracolosamente indenne dal fuoco e assunse il colore nero a causa del fumo. La Cappella del Cristo Nero fu costruita dai fedeli come segno di devozione per il “miracolo” del crocifisso.
Oggi sappiamo che il crocifisso (realizzato dai fratelli Matinali) è nero per una tendenza artistica dell’epoca ma secondo la storia tramandata per secoli, nel luglio del 1553, una flotta di 104 navi composta da turchi e francesi riuscì ad invadere Licata. Vi furono i morti e deportati, la città fu saccheggiata e data alle fiamme. Anche la chiesa di Santa Maria La Nova (la Chiesa Madre), fu piegata da questo tragico evento. Il crocifisso in legno presente nella chiesa e risalente alla seconda metà del XV secolo non fu distrutto dal rogo ma ne rimase solamente annerito.
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